mercoledì 9 settembre 2009

Il mio pensiero


di Adriana di Carlo

Le nomine fatte dalla maggioranza a Palazzo delle Aquile fanno sì che la nostra Sicilia, soprattutto la nostra Palermo, si metta in discussione, subendone un crollo totale politico. Bisogna protestare, sapendo che la nuova giunta comunale di Palermo voluta da Cammarata, risponde ad una guerra interna alla maggioranza del centro destra della Regione. Micciché, Lombardo, Misuraca da un lato, Udc e parte del Pdl dell'altro. Una guerra nel cui campo ci saranno presto i più importanti enti locali amministrati da uomini del Pdl della corrente Alfano e che si estenderà anche alle nomine dei vertici della Sanità.Una notizia appresa mentre Micciché e Lombardo partecipavano al festival di Venezia per promuovere le ambizioni cinematografiche dell'Isola. Ed escludendo la corrente Micciché del Pdl e l’Mpa. Si pensa che dietro le mosse di Cammarata ci sia una regìa che passa dai vertici del Pdl ed arriva fino ai big dell’Udc che, a differenza di quanto avviene alla Regione, è invece presente al Comune. C'è chi è d'accordo sull'assetto politico della Regione e c'è chi ha lavorato solo per creare spaccature. Cammarata non ha accettato dialogo con chi sta con Lombardo, ma con chi sta con Alfano e Schifani, né con il resto del Pdl. Quindi c'è chi ondeggia su un mare tempestoso pur di non pronunciarsi o assumere una posizione; non ha chiesto niente a Micciché né all Mpa, lasciandoli in sospeso. Leanza non parla di Regione ma di equilibri, dicendo che non era importante entrare nella giunta a Palermo, quindi per lui va bene così, ma non c'è il pensiero di chi conosce l'andamento politico di questa città che è già provata, alcuni organi che ulteriormente non sono andati bene e hanno distrutto l'andamento della città stessa e che stanno perseverando allo stesso modo come nel passato. La mossa di Cammarata è stata condivisa dal coordinatore del Pdl Giuseppe Castiglione, che ha avuto un'incontro con il ministro Alfano per preparare una ripresa delle attività politiche. Ciò che non si accetta è che dopo la distruzione si voglia ricompattare un partito, che è stato oggetto di trame tracciate solo per dividerlo. Ma in quella cena a Venezia si era parlato delle prossime mosse alla Regione; legge sugli Ato rifiuti, attuazione della riforma della pubblica amministrazione e quei punti scritti da Micciché, Lombardo e Misuraca, d'accordo, già prima dell'apertura dell’Ars, fissata per il 15, sulla nomina di 34 amministratori di Asl e grandi ospedali, che fino ad ora è slittata perché Lombardo non ha avuto l'intesa con tutta la maggioranza. Di certo, tra le aspettative di Cammarata e il disfacimento completo di questa città, c’è la crisi generale della nostra regione, già devastata dalle forme errate della politica scorretta. Ogni membro è al suo posto; ma non pensate che siano al posto sbagliato?

Nessun commento: